giovedì 20 settembre 2012

Le fortificazioni di Akràgas e la dea fortificante senza difese


Le fortificazioni di Akragas. È il titolo della mostra allestita presso Casa Dioscuri, nella Valle dei Templi di Agrigento. A promuoverla il Parco Archeologico. Inaugurazione venerdì 21 settembre alle ore 20. Esposti al pubblico reperti e immagini sull’opera difensiva dell’antica città che si estendeva per un perimetro di circa dodici chilometri. Ci sarà anche un’istallazione multimediale, dove sarà possibile vedere una ricostruzione virtuale.
La mostra fa seguito alla pubblicazione della monografia dell’ex sovrintendente ai Beni Culturali Graziella Fiorentini in cui sono  illustrati i risultati scientifici degli scavi compiuti negli ultimi decenni che hanno consentito di acquisire una conoscenza approfondita sulla storia delle fortificazioni di Akragas.

Una mostra dunque da vedere e vivere alla luce, aggiungiamo noi, anche delle recenti rivelazioni di un libro che sta facendo discutere il mondo scientifico con storici e studiosi che si stanno mettendo le mani ai capelli. Secondo lo scrittore umoristico Raimondo Moncada, durante l’epopea della celebre dea Giumenta le fortificazioni persero di valore. Non servirono più a nulla. L’antica Akragas divenne la città dell’amore. Tutti i nemici del mondo conosciuto venivano ad Agrigento per raggiungere la dea senza difese, senza fortificazioni ma molto fortificante.
La vita e le opere della dea sono raccontate nel libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akragas”. 

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