martedì 5 marzo 2013

La dea che mai si licenziò per licenziosità


Non si dimise mai da dea e nessuno chiese mai le sue dimissioni per la sua attività. Non conobbe mai licenziamenti, solo licenziosità. Chiese scusa al mondo solo una volta, quando ebbe il raffreddore. Ebbe solo piacere e riconoscimenti. Stiamo parlando della compianta dea Giumenta, la divinità di epoca ellenica che tanto diletto diede 2.500 anni fa. Le sue gesta eroico-sessuali sono per la prima volta raccontate nel libro “Dal Parthenone di Atene al Putthanone di Akràgas” dello storico classico Raimondo Moncada. 
La dea Giumenta, Putthanones di nomen e di factus, mai suscitò scandalo. Lo faceva con tutti e per par condicio, alla luce del sole, senza ipocrisie, senza mai nascondersi. La porta della sua casa chiusa era sempre aperta. Non subì mai alcun processo e mai venne additata per comportamento inappropriato o sconveniente. Lei era fiera di quello che faceva e di lei andavano orgogliosi i suoi concittadini, i suoi ministri, la lunga fila di apolidi che venivano in Akràgas, celebre polis di pilus. Giumenta lo faceva divinamente. La sua attività venne accolta da tutto il mondo e considerata di interesse pubblico. 

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