giovedì 23 agosto 2012

La capitale dell'amore universale


C’è un’altra storia che la storia ufficiale non ci ha raccontato. Una storia nascosta, censurata, vietata ai minori e anche ai maggiori di anni diciotto, adulti, anziani, morituri. Questa storia è raccontata nel libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akragas” di Raimondo Moncada. Un libro dalle verità sconvolgenti che sta facendo parlare di sé il mondo accademico, gli studiosi e gli storici.
Perché non è stata raccontata prima? Perché questa reticenza? Perché questa omertà? Perché una verità così piacevole è stata colpevolmente celata?
Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akragas” svela la vera storia della Magna Grecia e della potente Akràgas, la Agrigento ellenica di duemila e cinquecento anni fa. La vita si concentrava nel primo tempio della Valle dei Templi, quello ad est della collina, impropriamente ritenuto appartenere alla dea Giunone. In questo tempio è stata scoperta l’alcova della dea Giumenta, detta Putthanone, una dea che ha dato una scossa sismica al mondo antico, amando con gratuita intensità l'intiera umanità, accrescendo la popolazione di Akragas, divenendo unica meta di pellegrinaggio del cielo e della terra e volano per lo sviluppo turistico ed economico di Sicilia.
Quando si sparse la voce di Giumenta e dell’attività che pullulava nel suo tempio, l’Agrigento dei greci antichi divenne ben presto una moderna polis di pilus, la capitale universale dell’amore. Una eccellenza sotto tutti i punti di vista che non si perdeva di vista. I turisti venivano in Akragas non per scattare foto ma esclusivamente per stare a quattr’occhi con lei che poi gli occhi diventavano otto, dodici, sedici, ventiquattro e così via. Se ne andavano da Agrigento col cuore scattato. 


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